Ascolto e sostegno a distanza: “La Famiglia” c’è, durante e dopo la tempesta

• Quali stati d’animo percepite tra la popolazione dal vostro punto di vista?

Dal nostro punto di vista, lo stato d’animo della popolazione ha avuto diverse sfaccettature: l’incredulità e la paura (che si è trasformata, in alcuni casi, in panico); l’impotenza di non poter fare ciò che si vuole; la difficoltà di gestire dinamiche familiari diverse e, talvolta, addirittura quasi sconosciute perché inconsuete nella propria quotidianità; sentire le pressioni del mondo esterno su cosa dover fare o non fare per sé, i familiari e gli altri.

Queste sensazioni negative si sono intrecciate con altre positive: il non dover correre in maniera frenetica per arrivare a fare tutto; il piacere di avere tempo da dedicare ai propri cari sia condividendo tutta la giornata, sia comunicando con videochiamate con i parenti lontani soprattutto con i più anziani; il riscoprire i gesti scontati della cucina, della pulizia a fondo della casa; il ritrovare il tempo per i tradizionali giochi da tavolo o per aprire le finestre e cantare, o immergersi in una buona lettura.
Naturalmente questi nuovi modi di vivere la giornata hanno destabilizzato quelli che conoscevamo e tutto ciò ha reso le persone più fragili, specialmente quelle che hanno bisogno di più tempo per digerire i cambiamenti o che non li amano affatto.

• State avviando nuove prassi utili a proseguire il vostro servizio nel futuro?

Infine, la domanda che ognuno si pone in maniera sempre più incalzante è “Cosa sarà di noi quando tutto questo finirà? Si potrà ritornare alla normalità? Ma quale sarà questa normalità?”. È su queste domande e sull’inquietudine prodotta da tutti questi stati d’animo, che abbiamo pensato di intervenire con la nostra specificità professionale, con il supporto di linee guida nazionali formulate dalle associazioni di consultori e consulenti familiari a cui apparteniamo.
Fin dall’inizio dei provvedimenti di distanziamento, abbiamo continuato a lavorare con le persone che stavano già utilizzando i servizi di consulenza, attraverso ascolti telefonici o in video colloquio.

Dalla fine di aprile, poi, il nostro numero telefonico (33473499996) sarà attivo tutti i giorni dalle 10.30 alle 12 e dalle 16 alle 18,30 (il sabato solo di pomeriggio).
Alcuni consulenti familiari saranno a disposizione per ascoltare le persone che hanno bisogno di informazioni, di ascolto su problemi che stanno vivendo o semplicemente di confrontarsi perché sono soli e stanchi di ascoltare solo la voce della televisione o di leggere tutti i post su FB.
Se qualcuno, invece, avrà necessità di essere ascoltato in modo più approfondito, si potranno stabilire una serie di colloqui a distanza; quando ci sarà la possibilità di riaprire la sede del Consultorio, gli incontri proseguiranno di persona, per chi vorrà, e nelle condizioni di sicurezza sanitaria stabilite. Naturalmente, ci teniamo a ricordare che, essendo la nostra associazione un ente di volontariato, ogni nostro servizio è totalmente GRATUITO.

Per esperienza sappiamo che grandi difficoltà si presentano anche dopo che “la tempesta” è passata: è dopo che si notano le sofferenze più tenaci e le forze sembrano mancare, non avendo avuto il tempo per riprendersi dalla tensione vissuta.
Così, pensiamo che il nostro servizio sarà utile anche quando le persone dovranno fare inesorabilmente i conti con le tante difficoltà da superare, ampliate dalla fragilità, dall’incertezza, dalla delusione e rabbia per le possibilità sfumate, dalla rielaborazione dei lutti per i cari venuti meno.

La porta del Consultorio sarà sempre aperta per dare a chiunque ne avesse bisogno ascolto e sostegno.

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